Anacam Magazine 3/2024 spedizione in Abb. Post. 70% Filiale di Roma La rivista di informazione e cultura dell’ascensorismo italiano Anno | MMXXIV • trimestrale • n. 3 luglio | settembre 2024 CHE IMPRESA fare impresa
2
EDITORIALE 5 di Andrea Codebò IL PUNTO 8 Che impresa fare impresa! What an effort to do business! di Alessandro Cattelan GESTIONE AZIENDALE 12 Certificazioni: diffusione ed effetti tra le imprese del settore Certifications: diffusion and effects among companies in the sector di Giuseppe Iotti ESG: il futuro sostenibile è alla portata di tutti? ESG: is the sustainable future within everyone’s reach? di Alessandro Cattelan e Giuseppe Iotti L’AVVOCATO RISPONDE 26 Modelli Organizzativi 231, Organismi di Vigilanza e Whistleblowing Organisational Models 231, Supervisory Bodies and Whistleblowing di Costanza Nucci ed Edoardo Toscani GESTIONE AZIENDALE 30 Parità di genere, un’opportunità di crescita non solo culturale Gender equality, an opportunity for growth that is not only cultural di Alessandra Recchia Strategie di marketing per fidelizzare i condomini 34 Marketing strategies to build apartment owners’ loyalty di Icaro Sborgia Come il pensiero snello può saziare / How lean thinking can satiate 38 di Alessandro Cattelan SICUREZZA DEI SISTEMI INFORMATICI 42 Cybersecurity e trasporto verticale / Cybersecurity and vertical transportation di Paolo Tattoli, Gianluca Iarussi e Luca Manara AZIENDE 46 IdealPark: il parcheggio del futuro / IdealPark: the car park of the future di Titti Lo Papa L’AVVOCATO RISPONDE 48 Privacy, gestione e protezione dei dati Privacy, data management and protection di Costanza Nucci ed Edoardo Toscani SICUREZZA DEI SISTEMI INFORMATICI 52 Rischio informatico e polizze assicurative / Cyber risk and insurance policies di Angelo Nicolosi La sicurezza informatica non è una preoccupazione per un ascensorista 56 Computer security is not a concern for a lift operator di Stefano Vitale Telesan e la cybersecurity / Telesan and cybersecurity di Maurizio Moretti SICUREZZA 60 Fulminazioni e sovratensioni: soluzioni innovative per gli ascensori Lightning and power surges:innovative solutions for lifts di Luca Corradini EVENTO ANACAM 64 ANACAM 2024: un appuntamento chiave per l’industria ascensoristica italiana ANACAM 2024: a key event for the Italian lift industry di TLP VERO O FALSO 68 Sostituzione del quadro di manovra e linee esistenti Replacement of control panel and existing lines di Roberto Corradini ABILITAZIONE 70 Esami per il patentino: un modello vincente da Torino / Licence examinations: a winning model from Turin di Gianluca Codebò CASE HISTORY 72 Monte Bianco: accessibilità e innovazione ad alta quota Mont Blanc: accessibility and innovation at high altitude di Titti Lo Papa CURIOSITÀ 76 Ascensori panoramici: ecco quali sono i più belli al mondo Panoramic lifts: here are the most beautiful in the world di C. C. 3 ANACAM MAGAZINE SOMMARIO Anno | MMXXIV • trimestrale • n. 3 luglio | settembre 2024 Proprietà ANACAM Associazione Nazionale Imprese di Costruzione e Manutenzione Ascensori Sede Via Emilia, 47 00187 Roma Tel. +39 06 420 13 829 www.anacam.it E-mai: info@anacam.it Testata Anacam Magazine Rivista Trimestrale Registrazione al Tribunale di Roma con Decreto n. 77/92 del 4-02-1992 Direttore Responsabile Annunziata Lo Papa Pubblicità Anacam Service srl Sede Via Emilia, 47 00187 Roma Tel. +39 06 420 13 829 E-mail: magazine@anacam.it Direttore Editoriale Andrea Codebò Comitato di redazione Alessandro Cattelan, Andrea Codebò, Laura Ferrari, Luca Incoronato, Giuseppe Ligorio, Titti Lo Papa, Michele Mazzarda, Alessandra Recchia, Federica Valli Responsabile Comunicazione Michele Mazzarda Responsabile Organizzativo Luca Incoronato Segreteria Organizzativa Laura Ferrari, Federica Valli Realizzato da Generando s.r.l. Sede Via Flaminia, 657 00191 Roma Tel. +39 339 8782774 E-mail: magazine@anacam.it www.generando.eu Stampato da Varigrafica | Italian Printing Excellence dal 1965 Via Cassia km 36,300 Zona Industriale Settevene 01036 Nepi (VT) Tel +39 0861 527254 E-mail: val@varigrafica.com www.varigrafica.com Copyright© 2001 Altri prodotti o società menzionati possono essere marchi registrati dai rispettivi proprietari.
4 NESSUN LIMITE AI VOSTRI PROGETTI
ANACAM MAGAZINE DI ANDREA CODEBÒ EDITORIALE Editorial PRESIDENTE NAZIONALE ANACAM National President of Anacam 5 AFFINCHÉ ASCENSORI E SCALE MOBILI SIANO SICURI ED EFFICIENTI, È ESSENZIALE AGGIORNARE I CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEGLI APPALTI, ASSICURANDO LA DISPONIBILITÀ E L’ACCESSIBILITÀ AI RICAMBI NECESSARI For lifts and escalators to be safe and efficient, it is essential to update the criteria for awarding tenders, ensuring the availability and accessibility of necessary spare parts NEGLI ultimi anni, è diventato sempre più comune leggere sulle pagine dei giornali notizie riguardanti ascensori e scale mobili fuori servizio. Questi disservizi non solo causano disagi agli utenti, ma rappresentano anche un serio rischio per la sicurezza pubblica. Un’analisi più approfondita delle cause dietro a questi malIN recent years, it has become increasingly common to read in the newspapers about lifts and escalators out of service. These malfunctions not only cause inconvenience to users, but also pose a serious risk to public safety. A deeper analysis of the causes behind these malfunctions reveals a complex and
ANACAM MAGAZINE DI ANDREA CODEBÒ funzionamenti rivela una realtà complessa e preoccupante, legata principalmente alla dinamica delle gare d’appalto e alla gestione della manutenzione. Le gare d’appalto, spesso vinte al ribasso, costituiscono un fattore chiave nella compromissione della qualità degli impianti. Quando le aziende si aggiudicano contratti puntando a ridurre i costi, il rischio è che si risparmi proprio su aspetti cruciali come la qualità dei materiali, la sicurezza e la frequenza dei controlli. Questi tagli possono portare a un deterioramento precoce degli ascensori e delle scale mobili, aumentando così la probabilità di guasti e incidenti. Un ulteriore problema è rappresentato dalla questione dei ricambi. La scarsa disponibilità di pezzi di ricambio prontamente accessibili o disponibili sul mercato ma a prezzi elevati e con tempi di consegna molto lunghi complicano ulteriormente la situazione, prolungando i tempi di fermo degli impianti e aumentando i disagi per gli utenti. I disservizi legati ad ascensori e scale mobili diventano ancora più gravi quando si verificano in contesti critici come ospedali, metropolitane ed edifici pubblici. In questi luoghi, il funzionamento continuo e affidabile di tali impianti è fondamentale per l’accessibilità di tutte le persone, non solo quelle con disabilità ma anche anziani, mamme con passeggini e in genere individui con patologie più o meno invalidanti. Un ascensore fuori servizio in un ospedale può significare un ritardo critico nel trasporto dei pazienti. Scale mobili e ascensori non funzionanti in una stazione della metropolitana possono causare gravi disagi e rappresentare un ostacolo insormontabile per chi ha problemi di mobilità. In un’epoca in cui si parla tanto di accessibilità e inclusione, la frequenza di questi disservizi è semplicemente inaccettabile e incivile. Non solo tradiscono la fiducia dei cittadini, ma contraddicono i principi di una società giusta e accessibile per tutti. Questa situazione evidenzia la necessità di una revisione delle modalità di assegnazione degli appalti. È fondamentale che le gare non si basino solo sul criterio del prezzo più basso, ma che includano anche valutazioni rigorose della qualità dei servizi offerti, della sicurezza e della capacità di garantire interventi rapidi ed efficaci. Inoltre, sarebbe auspicabile incentivare la disponibilità di ricambi a costi accessibili e in tempi brevi, per ridurre i disagi e aumentare l’affidabilità degli impianti. Solo attraverso un approccio più responsabile e attento, che metta al primo posto la sicurezza, la qualità e l’accessibilità, sarà possibile invertire la tendenza attuale e garantire che ascensori e scale mobili possano tornare a funzionare correttamente, offrendo un servizio sicuro e affidabile agli utenti, specialmente nei luoghi dove ce n’è più bisogno. worrying reality, mainly linked to the dynamics of tenders and maintenance management. Tenders, often won at the lowest price, are a key factor in compromising the quality of installations. When companies award contracts with the aim of reducing costs, the risk is that crucial aspects such as the quality of materials, safety, and frequency of inspections are cut back. These cuts can lead to premature deterioration of lifts and escalators, thus increasing the likelihood of breakdowns and accidents. A further problem is the issue of spare parts. The limited availability of spare parts that are readily accessible or available on the market but at high prices and with very long delivery times further complicates the situation, prolonging downtimes and increasing inconvenience for users. Inefficiencies related to lifts and escalators become even more serious when they occur in critical contexts such as hospitals, subways, and public buildings. In these places, the continuous and reliable operation of such facilities is essential for the accessibility of all people, not only those with disabilities but also the elderly, mothers with pushchairs, and generally individuals with more or less disabling conditions. An out-of-service lift in a hospital can mean a critical delay in patient transport. Escalators and lifts not working in a metro station can cause serious inconvenience, and represent an insurmountable obstacle for those with mobility problems. At a time when we talk so much about accessibility and inclusion, the frequency of these disruptions is simply unacceptable and uncivilised. Not only do they betray the trust of citizens, they contradict the principles of a just and accessible society for all. This situation highlights the need for a review of how contracts are awarded. It is essential that tenders not only be based on the lowest price criterion, but also include rigorous evaluations of the quality of services offered, safety, and the ability to guarantee rapid and effective intervention. In addition, it would be desirable to incentivise the availability of spare parts at an affordable cost and within a short timeframe, to reduce inconvenience and increase the reliability of installations. Only through a more responsible and careful approach that puts safety, quality, and accessibility first, will it be possible to reverse the current trend and ensure that lifts and escalators can return to proper operation, offering a safe and reliable service to users, especially in places where it is most needed. 6
7 Cosa c’è nel prezzo di un prodotto? Oltre ai materiali esistono altri elementi per valutare un fornitore! In ICM abbiamo da sempre puntato a qualità e sicurezza. Non solo sui prodotti finiti, ma in tutto il processo di produzione fino all’installazione, con l’obiettivo volto alla soddisfazione del cliente e alla salvaguardia delle persone e dell’ambiente. Dal 2019 abbiamo integrato nelle nostre certificazioni (ISO 9001 per la qualità, 3834 per la saldatura, EN 1090 per la certificazione delle struttura) con: - Aspetto Ambientale (ISO 14001); - Sicurezza dei prodotti e dei luoghi di lavoro (ISO 45001); ICM: dove le persone vengono prima dei numeri! I.C.M. S.r.l. Via Kempten, 12 38121 Trento - Italy T. +39 0461 960648 E. sales@icmlift.com www.icmlift.com Qualità Sicurezza
8 IL PUNTO DI ALESSANDRO CATTELAN* UN TEMPO BASTAVANO COMPETENZE TECNICHE E DEDIZIONE PER AVERE SUCCESSO; ORA È NECESSARIO OTTIMIZZARE I PROCESSI INTERNI E USARE LE RISORSE IN MODO INTELLIGENTE In the past, technical skills and dedication were enough to succeed; now it is necessary to optimise internal processes and use resources intelligently CHE IMPRESA fare impresa! WHAT AN EFFORT to do business!
9 NUMEROSE aziende nel settore ascensoristico possono vantare origini che risalgono a decenni orsono, con valori, tradizioni, esperienze tramandati di generazione in generazione. Alcuni operatori storici hanno addirittura superato di slancio il secolo di storia e sono ancora saldamente in mano alla stessa famiglia fondatrice. Quello che è cambiato radicalmente è il contesto socioeconomico, competitivo, normativo e burocratico nel quale le aziende operano. Un tempo era sufficiente essere dei buoni tecnici dotati di iniziativa e spirito di sacrificio per avviare una società e, lavorando seriamente, ottenere successo, persino prosperare. Certo, i margini erano molto più ampi, i concorrenti meno numerosi e agguerriti, le norme più lasche e la burocrazia meno assillante. Una piccola impresa familiare era in grado di operare serenamente senza grandi competenze gestionali ed organizzative, portando risultati positivi anche con un numero limitato di impianti in manutenzione. Oggi c’è sempre meno spazio per l’improvvisazione e anche le PMI e le micro imprese non possono astenersi dal gestire la complessità della giungla di norme cogenti e adempimenti in materia tecnica, tributaria, contributiva, di salute e sicurezza dei lavoratori, ambientale, di privacy. Un’attività che richiede di informarsi e interagire con svariati soggetti competenti tra cui Governo, Regioni, Enti Locali, con l’UE che preme per adottare misure ancora più stringenti e per allargare il campo di applicazione. La digitalizzazione e la comunicazione fra diverse banche dati hanno, inoltre, agevolato i controlli incrociati in caso di inadempienze e intensificato le conseguenti azioni sanzionatorie. Contiamo tutti sull’attuazione dell’Agenda per la semplificazione che dovrebbe favorire l’attuazione del PNRR tramite l’eliminazione sistematica dei vincoli burocratici alla ripresa e la riduzione dei tempi e dei costi delle procedure per le attività di impresa e dei cittadini. Al momento, purtroppo, gli effetti sono ancora poco visibili. A ciò si aggiungono i modelli organizzativi di cui le aziende volontariamente si dotano al fine di migliorare l’efficacia e l’efficienza dei processi interni, contenere i rischi, migliorare la produttività, dare concretezza alla sensibilità verso l’impatto ambientale, la governance, l’equità di trattamento delle risorse umane, la sicurezza dei dati. In questo contesto si inseriscono la certificazione ISO 9001 per la gestione della qualità, la ISO 14001 per la gestione dell’impatto ambientale, la ISO 45001 per la gestione di salute e sicurezza sul lavoro. Il Sistema di Gestione Integrato raggruppa le precedenti certificazioni, integrandole, con lo scopo di razionalizzare gli adempimenti di ogni singolo sistema e ottimizzare i costi sostenuti dall’azienda. Non dimentichiamoci, infine, la certificazione della parità di genere secondo la UNI/PdR 125:2022 e lo standard ISO 27001 che definisce le linee guida per l’adozione di un SGSI (Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni), strumento sempre più utile in tempi in cui MANY companies in the lift industry can boast origins dating back decades, with values, traditions and experience handed down from generation to generation. Some historical operators have even surpassed the century mark and are still firmly in the hands of the same founding family. What has changed radically is the socio-economic, competitive, regulatory and bureaucratic environment in which companies operate. There was a time when it was enough to be a good technician with initiative and a spirit of sacrifice to start a company and, by working seriously, achieve success, even prosper. Of course, the margins were much wider, the competitors less numerous and fierce, the regulations looser, and the bureaucracy less nagging. A small family business was able to operate peacefully without great management and organisational skills, bringing positive results even with a limited number of installations under maintenance. Today, there is less and less room for improvisation, and even SMEs and micro-businesses cannot refrain from dealing with the complex jungle of mandatory regulations and fulfilments in technical, tax, contribution, worker health and safety, environmental, and privacy matters. An activity that requires informing and interacting with a variety of competent subjects including Government, Regions, Local Authorities, with the EU pushing for even more stringent measures and broadening the scope. Digitalisation and communication between different databases have also facilitated cross-checks in the event of non-compliance and intensified the consequent sanctioning actions. We are all counting on the implementation of the Agenda per la Semplificazione (Simplification Agenda, a strategic tool for implementing the planned administrative simplification measures), which should facilitate the implementation of the PNRR (Recovery and Resilience Plan) by systematically removing bureaucratic constraints on recovery, and reducing the time and cost of procedures for businesses and citizens. At present, unfortunately, the effects are still barely visible. Added to this are the organisational models that companies voluntarily adopt in order to improve the effectiveness and efficiency of internal processes, contain risks, improve productivity, and give substance to sensitivity to environmental impact, governance, fair treatment of human resources, and data security. This includes the ISO 9001 certification for quality management, the ISO 14001 for environmental impact management, and the ISO 45001 for occupational health and safety management. The Integrated Management System brings together the previous certifications, integrating them, with the aim of rationalising the requirements of each individual system and optimising the costs incurred by the company. Finally, let’s not forget the certification of gender equality according to the UNI/PdR 125:2022 and the ISO 27001 standards, which defines the guidelines for the adoption of an Information Security Management System, an increasingly useful tool in times when some
alcune aziende sono state messe a rischio di continuità aziendale a causa di attacchi informatici di vario tipo. Se già il rispetto degli adempimenti di legge richiede uno sforzo non comune, l’adozione dei succitati modelli organizzativi richiede una profusione di tempo e risorse che solo aziende di dimensioni medio-grandi si possono permettere. Questo rischia di ampliare il solco che separa le micro imprese dalle PMI, in termini di competitività, organizzazione e aspettativa di crescita. Non stiamo parlando di uno o più “bollini” fini a se stessi, da esibire sulla carta intestata per dare un tono all’attività. Se applicati correttamente portano un effettivo vantaggio e creano un percorso virtuoso per proiettare le nostre attività verso il futuro e consentirci di cogliere maggiori opportunità. In ogni caso, anche senza applicare modelli organizzativi strutturati, è importante lavorare sull’ottimizzazione dei processi interni e un intelligente sfruttamento delle risorse disponibili, siano esse economiche, umane o la più preziosa, il tempo. L’intento di questo numero è proprio quello di fare chiarezza su questi temi, suggerendo spunti di riflessione. Uno fra tutti: a che futuro aspiriamo per le nostre imprese e che cosa ci serve per realizzarlo? * Vicepresidente nazionale Anacam, CEO Donati Spa companies have been put at risk of business continuity due to cyber attacks of various kinds. If compliance with legal requirements already demands an uncommon effort, the adoption of the aforementioned organisational models requires a profusion of time and resources that only medium to large companies can afford. This risks widening the furrow that separates micro enterprises from SMEs, in terms of competitiveness, organisation, and growth expectations. We are not talking about one or more ‘stamps’ as an end in themselves, to be displayed on letterheads to set the tone of the business. If applied correctly, they bring real benefit and create a virtuous path to project our activities into the future and enable us to seize more opportunities. In any case, even without applying structured organisational models, it is important to work on the optimisation of internal processes and an intelligent exploitation of available resources, be they economic, human, or the most precious, time. The intention of this issue is precisely to shed light on these issues, suggesting food for thought. One among all: what kind of future do we aspire to for our companies and what do we need to achieve it? * ANACAM National Vice-president, CEO Donati Spa 10 IL PUNTO DI ALESSANDRO CATTELAN* OGGI NON C’È SPAZIO PER L’IMPROVVISAZIONE: ANCHE LE PMI E LE MICRO IMPRESE DEVONO GESTIRE LA COMPLESSITÀ DELLE NORME COGENTI Today there is no room for improvisation: even SMEs and micro-enterprises have to deal with the complexity of mandatory regulations
11 Assicuriamo imprese ascensoristiche e i loro ascensori da oltre 40 anni PER ARRIVARE IN ALTO www.cabrokersrl.it mail@cabrokersrl.it +39 051 6013276 C.A. BROKER SRL Via Farini 10 40124 Bologna BO
È UTILE, a trent’anni dalle prime certificazioni nel nostro settore, fare un punto sull’adozione dei sistemi di gestione della qualità conformi a ISO 9001, e di altre certificazioni. A tal fine, è stata condotta un’indagine basata sulla banca dati di Accredia, l’unico Ente di accreditamento in Italia. Sebbene lo studio possa non essere esaustivo, si ritiene che le prime valutazioni siano già significative. In Italia si stima che operino circa duemila aziende di installazione e manutenzione di ascensori, tra le quali un numero imprecisabile dedite al solo montaggio (lavori parziali o totali di modernizzazione) per conto terzi, nonché alcune che installano solo montascale e simili. Vi è poi circa un centinaio di fabbricanti di componenti o subfornitori di servizi specializzati (questi ultimi sono in particolare call center di gestione del servizio di emergenza). Operano in Italia anche le multinazionali Otis, Schindler, Kone e TK Elevators, con una o più filiali ciascuna, e ciascuna con un certo numero di aziende controllate, delle quali poche di una certa dimensione (Neulift, ESA Elecomp) e altre che sono delle PMI con o senza presenza di altri soci, spesso gli ex proprietari che ne hanno ceduto il controllo. Le aziende indipendenti sono in gran parte microaziende con meno di 10 dipendenti; quelle che suIT IS USEFUL, thirty years after the first certifications in our industry, to take stock of the adoption of ISO 9001-compliant quality management systems and other certifications. To this end, a survey was conducted based on the database of Accredia, the only accreditation body in Italy. Although the study may not be exhaustive, it is believed that the first assessments are already significant. Around two thousand lift installation and maintenance companies are believed to operate in Italy, including an unspecified number dedicated only to installation (partial or total modernisation work) on behalf of third parties, as well as some that only install stairlifts and the like. Then there are about a hundred or so component manufacturers or subcontractors of specialised services (the latter are mainly emergency service management call centres). Also operating in Italy are the multinationals Otis, Schindler, Kone and TK Elevators, each with one or more subsidiaries, and each with a certain number of subsidiary companies, a few of which are of a certain size (Neulift, ESA Elecomp), and others which are SMEs with or without the presence of other shareholders, often the former owners who have relinquished control. Independent companies are mostly micro-companies with 12 CERTIFICATIONS: diffusion and effects among companies in the sector CERTIFICAZIONI: diffusione ed effetti tra le imprese del settore GESTIONE AZIENDALE DI GIUSEPPE IOTTI* L’INDAGINE CONDOTTA DA ANACAM RIVELA CHE LE AZIENDE ASCENSORISTICHE PIÙ STRUTTURATE APPAIONO PIÙ ATTENTE AL TEMA DELLE CERTIFICAZIONI RISPETTO AI LORO FORNITORI The survey conducted by Anacam reveals that the most structured lift companies appear to pay more attention to the topic of certifications than their suppl iers
13
14 perano questo limite sono stimate nell’ordine di un paio di centinaia, ma anch’esse non sono di significative dimensioni: si contano sulle dita di una mano quelle che superano i dieci milioni di fatturato. La maggior parte delle aziende indipendenti o controllate che hanno un fatturato superiore al milione di euro, o un numero di dipendenti superiore a 10, dispone di un sistema di gestione della qualità conforme a ISO 9001 certificato da apposito ente (i più presenti sono IMQ e DNV). Ne abbiamo censite oltre 150, delle quali però alcune sono microimprese; inoltre, sono certificate ISO 9001 alcune decine di componentisti e fornitori di servizi specializzati. Il modello standard di business nel settore ascensoristico, escludendo le grandi società, è di tre tipologie: a) aziende più strutturate che progettano, assemblano e installano ascensori nuovi, oltre a dedicarsi ai servizi; b) aziende che si rivolgono ad altri soggetti per progettare gli ascensori che installano, eventualmente comprandoli interamente da un solo fornitore, oltre a dedicarsi ai servizi; c) microaziende che si dedicano esclusivamente o quasi ai servizi. In teoria è possibile certificare il sistema di qualità di qualunque azienda, però quando si è solo, poniamo, in cinque, l’organizzazione da gestire è piuttosto elementare. Le aziende del primo gruppo sono strutturate di solito in una direzione, un ufficio tecnico di progettazione e acquisti, un’amministrazione, un ufficio commerciale, un settore operativo di installazione di nuovi impianti e uno di gestione dei servizi, oltre ad avere un responsabile qualità se certificate, e un responsabile dell’esecuzione degli esami finali se hanno scelto questo percorso. La seconda tipologia può unire alcune di queste funzioni in talune figure o mancarne, e la terza spesso riunisce quelle essenziali nella sola figura del titolare, magari coadiuvato da un familiare. Esistono anche, molto poche, aziende ascensoristiche che producono parte della componentistica che installano, di solito carpenteria metallica. I componentisti oggi generalmente sono specializzati ciascuno in una data tipologia di prodotto, ma alcuni si sono dotati della capacità di fornire alle aziende loro clienti più componenti o anche l’intero impianto ascensore da assemblare in cantiere, incluso il suo progetto. Un certo numero di aziende con sistema certificato secondo ISO 9001 dispone di altre certificazioni, che sono quasi sempre quelle relative ai sistemi di gestione della sicurezza secondo ISO 45001 e/o di gestione ambientale secondo ISO 14001. Tra gli ascensoristi abbiamo censito 30 certificazioni secondo ISO 45001 e 23 secondo ISO 14001; tra i componentisti 9 per ciascuna tipologia. La maggior parte delle aziende interessate le ha entrambe. Va da sé che quasi tutte sono, tra le PMI, quelle di maggiori dimensioni. Non mancano altre tipologie di certificazione, sia pure ancora poco numerose: 5 tra gli ascensoristi hanno un sistema di gestione della prevenzione della corruzione certificato secondo ISO 37001, 4 ascensoristi e un componentista hanno un sistema di gestione dell’energia certificato secondo ISO 50001, due ascensoristi e un componentista hanno un sistema per la promozione della parità di genere secondo UNI PdR/125. Un fornitore di servizi (call center) dispone di un sistema di gestione della continuità operativa. È probabile però che queless than 10 employees; those exceeding this limit are estimated to be in the order of a couple of hundred, but they too are not of significant size: those exceeding ten million in turnover can be counted on the fingers of one hand. Most of the independent or subsidiary companies that have a turnover in excess of one million euros, or a number of employees in excess of 10, have a quality management system compliant with ISO 9001 certified by an appropriate body (the most present are IMQ and DNV). We have surveyed over 150 of them, some of which are micro-businesses; in addition, a few dozen component manufacturers and specialised service providers are ISO 9001 certified. The standard business model in the lift industry, excluding large companies, is of three types: a) more structured companies that design, assemble and install new lifts, in addition to dedicating themselves to services; b) companies that call on others to design the lifts they install, possibly buying them entirely from one supplier, in addition to dedicating themselves to services; c) micro-companies that dedicate themselves exclusively or almost exclusively to services. In theory, it is possible to certify the quality system of any company, but when there are only, say, five of them, the organisation to be managed is rather basic. Companies in the first group are usually structured into a management team, a technical design and purchasing department, an administration department, a commercial department, an operational department for the installation of new equipment, and one for the management of services, as well as having a quality manager if certified and a person responsible for carrying out the final examinations if they have chosen this route. The second type may combine some of these functions in certain figures or lack them, and the third often combines the essential ones in the figure of the owner alone, perhaps assisted by a family member. There are also, very few, lift companies that produce part of the components they install, usually metalwork. Component manufacturers today generally specialise each in a given type of product, but some have the capacity to supply their customers with several components or even the entire lift system to be assembled on site, including its design. A number of companies with an ISO 9001 certified system have other certifications, which are almost always those relating to safety management systems according to ISO 45001 and/or environmental management systems according to ISO 14001. Among lift manufacturers we surveyed 30 certifications according to ISO 45001 and 23 according to ISO 14001; among component manufacturers 9 of each type. Most of the companies concerned have both. It goes without saying that almost all of them are, among the SMEs, the larger ones. There is no shortage of other types of certification, albeit still few in number: five of the lift operators have a management system for the prevention of corruption certified according to ISO 37001, four lift operators and one component supplier have an energy management system certified according to ISO 50001, two lift operators and one component supplier have a system for the promotion of gender equality according to UNI PdR/125. One service provider (call centre) has a business continuity GESTIONE AZIENDALE DI GIUSEPPE IOTTI*
15 management system. It is likely, however, that this number is growing, and it should be borne in mind that our survey may be incomplete. It can be assumed that the majority of companies certified in accordance with quality management have done so not only to organise themselves better and thus guarantee a better product and service for their customers, but have been motivated by an additional element: having procedures in place so that final examinations can be carried out by in-house personnel rather than entrusting them to notified bodies, paying an external cost for each; it is an economically convenient choice when installing a sufficiently large number of lifts. The adoption of additional management systems can also have multiple motivations. Unlike the issue of quality, where there are no mandatory elements, in Italy, as in other developed countries, there are laws on safety, health and environmental management (in particular for waste treatment, as far as non-manufacturing companies are concerned). Knowledge, first and foremost, and compliance with these complex regulations is facilitated by voluntarily placing oneself under the control of a certifying body. A further reason is the fact that the number of qualified customers who, also but not only in order to meet ESG criteria (environment, social, governance), and possibly having to present sustainability reports, extend elements of these procedures to their suppliers, which may include lift operators, is gradually increasing. Do customers recognise a plus for companies with certified quality, safety, environmental, anti-corruption, gender equality systems? In reality, to date it is unlikely that a public or private client would explicitly request such certifications or publicly acknowledge their value. However, as we said, awareness is growing, and public procurers in particular are gearing up to issue tenders that meet CAM (Italian acronym for ‘minimum environmental criteria’), which is now mandatory in at least some cases. Clearly this is not a pressing issue for those who only serve private individuals or small/medium sized condominiums.What is not exactly consistent with this development is the position of component manufacturers and subcontractors in general of lift companies who, despite being on average larger than their customers, do not always have a certified quality management system, and rarely those relating to safety and the environment or others. Among other things, it is paradoxical that manufacturing companies such as component manufacturers seem to set themselves environmental objectives, including energy management, less than lift operators who do not produce fumes or waste water and impact the environment mainly with their car fleet. This deficiency is not a good thing in itself, not least because, if it is true that gradually customers of lift operators are demanding that they have environmental certifications, the demand will necessarily have to be extended in some way to their suppliers. The evolution of the sector, therefore, should be shared, and Anacam, whose members include both lift operators and many of their subcontractors, is working to make everyone aware of these issues. * General Manager Koppel A.W. sto numero stia crescendo, e va tenuto presente che la nostra indagine potrebbe essere incompleta. Si può ritenere che la maggioranza delle aziende certificate secondo la gestione della qualità l’abbia fatto non solo per organizzarsi meglio e garantire così un migliore prodotto e servizio ai suoi clienti, ma sia stata motivata da un elemento ulteriore: disponendone si possono esperire procedure tali da poter eseguire gli esami finali con personale interno all’azienda, anziché affidarli ad Organismi notificati, pagando un costo esterno per ognuno; è una scelta economica conveniente quando si installa un numero sufficientemente rilevante di ascensori. Anche l’adozione di ulteriori sistemi di gestione può avere molteplici motivazioni. Diversamente dal tema della qualità, dove non esistono elementi cogenti, in Italia, come negli altri Paesi sviluppati, esistono leggi in tema di sicurezza, salute e gestione ambientale (in particolare per il trattamento dei rifiuti, per quanto riguarda le aziende non manifatturiere). La conoscenza, prima di tutto, e il rispetto di queste complesse normative è facilitato dal fatto di porsi volontariamente sotto il controllo di un Ente certificatore. Un ulteriore motivo è il fatto che progressivamente sta aumentando il numero di clienti qualificati che, anche ma non solo per rispondere a dei criteri ESG (ambiente, sociale, governance), ed eventualmente dovendo presentare bilanci di sostenibilità, estendono elementi di queste procedure ai loro fornitori, tra i quali possono esserci gli ascensoristi. I clienti riconoscono un plus alle aziende con sistema certificato di qualità, sicurezza, ambiente, anticorruzione, parità di genere? In realtà ad oggi è improbabile che un cliente pubblico o privato richieda esplicitamente tali certificazioni o ne riconosca pubblicamente il valore. Tuttavia, come dicevamo, la sensibilità è crescente, e le committenze pubbliche in particolare si stanno attrezzando per fare gare che rispondano ai CAM (Criteri Minimi Ambientali), ormai obbligatori almeno in alcuni casi. Chiaro che questo non è un tema pressante per chi serve solo privati o condomini di dimensioni piccolo/medie. Elemento non proprio coerente con questa evoluzione è la posizione dei componentisti e subfornitori in genere delle aziende ascensoristiche che, pur essendo mediamente di dimensioni maggiori dei loro clienti, non sempre hanno un sistema di gestione della qualità certificato, e raramente quelli relativi alla sicurezza e all’ambiente o altri. Tra l’altro è paradossale che aziende manifatturiere come sono i componentisti sembrino porsi obiettivi di carattere ambientale, ivi compresa la gestione dell’energia, meno degli ascensoristi che non producono fumi o acque reflue e impattano sull’ambiente prevalentemente col parco auto. Questa carenza non è un bene di per sé, anche perché, se è vero che gradualmente i clienti degli ascensoristi stanno chiedendo a questi di disporre di certificazioni ambientali, necessariamente la richiesta si dovrà estendere in qualche modo ai loro fornitori. L’evoluzione del settore, quindi, dovrebbe essere condivisa, e Anacam, che vede soci sia ascensoristi che molti loro subfornitori, sta adoperandosi per sensibilizzare tutti su questi temi. * Direttore generale Koppel A.W.
16 GESTIONE AZIENDALE DI ALESSANDRO CATTELAN* E GIUSEPPE IOTTI** LE PRATICHE ESG SONO IMPORTANTI MA LA LORO APPLICAZIONE ALLE MICRO E PICCOLE IMPRESE PUÒ RISULTARE COMPLESSA. È QUINDI NECESSARIO SVILUPPARE MODELLI SU MISURA CHE SIANO REALISTICAMENTE PRATICABILI ESG practices are important but their application to micro and small enterprises can be complex. It is therefore necessary to develop tailor-made models that are realistically feasible ESG: il futuro sostenibile è alla portata di tutti? ESG: is the sustainable future within everyone’s reach?
POWERED BY WWW.CMDLIFT.IT LA GESTIONE E IL CONTROLLO DELLA TUA AZIENDA SEMPRE A PORTATA DI MANO
18 ESG (Environmental, Social, Governance) è un acronimo sempre più ricorrente che si riferisce a criteri di sostenibilità in ambito ambientale, sociale e di governance aziendale. Non si tratta di una vuota dichiarazione di sensibilità a questi temi, bensì di un vero e proprio approccio programmatico ed operativo volto all’applicazione concreta di queste politiche. La prospettiva non è più solo quella della sostenibilità tradizionale dell’impresa, ovvero economica, che costituiva il principale parametro di valutazione della solidità di un’azienda, per quanto naturalmente lo resti ancora. La misurazione dell’impatto ambientale delle attività e l’attuazione di misure volte a ridurlo, limitando i rischi legati ai cambiamenti climatici, non sono semplicemente dettati dal buonsenso ma previsti per legge, in misura progressivamente più stringente. Lo stesso vale per il rispetto dei diritti civili e lavorativi, la parità di genere, la salubrità dell’ambiente lavorativo, l’assenza e il contrasto di misure discriminatorie, l’applicazione di un’etica retributiva. Non dimentichiamoci della governance, cioè il sistema tramite il quale un’organizzazione opera e viene controllata. Legalità, analisi dei rischi, rispetto dei diritti degli azionisti e dei terzi, contrasto alla corruzione, vengono formalizzati in modelli organizzativi che la direzione e l’eventuale management si impegnano a rispettare e a far rispettare. Un approccio etico e virtuoso che però non si discosta dall’economia, ma vi affonda le radici. ESG E SRI ESG è la moderna declinazione del CSR (Corporate Social Responsibility), modello adottato già negli anni ‘80 da parte di aziende medio-grandi, principalmente anglosassoni. Fra i fattori stimolanti vi furono le svariate “class action” promosse per combattere i fenomeni discriminatori, sociali e ambientali, che misero a serio rischio la continuità aziendale di diverse società e imposero una riflessione per garantire una stabilità di lungo periodo. In reazione alla crisi della finanza speculativa di inizio millennio, con il crollo del NASDAQ e la crisi dei mutui subprime, nacque il Socially Responsible Investing (SRI). Il SRI rappresenta una strategia di investimento che combina il rispetto di obiettivi etici come la responsabilità ambientale, la giustizia sociale, la governance aziendale e la sostenibilità economica alla naturale ricerca di un profitto equo. Un aspetto essenziale del SRI è la lotta alla corruzione che richiede l’implementazione di politiche aziendali mirate a prevenire pratiche illecite all’interno dell’azienda e nelle relazioni con fornitori e clienti. Tra le azioni necessarie vi sono la formazione e la sensibilizzazione dei dipendenti sui rischi della corruzione e su come contrastarla, oltre alla creazione di canali sicuri e anonimi per la segnalazione di comportamenti non etici o illegali. Non si tratta semplicemente di azioni volte al miglioramento dell’immagine pubblica e della reputazione. Diversi studi dimostrano che le società che adottano solide pratiche ESG (Environmental, Social, Governance) is an increasingly common acronym that refers to sustainability criteria in the environmental, social and corporate governance spheres. It is not an empty declaration of sensitivity to these issues, but rather a real programmatic and operational approach aimed at the concrete application of these policies. The perspective is no longer just that of traditional corporate sustainability, i.e. economic sustainability, which used to be the main yardstick for assessing a company’s soundness, though of course it still remains so. The measurement of the environmental impact of activities and the implementation of measures to reduce it, limiting the risks of climate change, are not simply dictated by common sense but required by law, to a progressively more stringent extent. The same applies to respect for civil and labour rights, gender equality, a healthy working environment, the absence and contrast of discriminatory measures, and the application of ethical pay. Let us not forget governance, i.e. the system through which an organisation operates and is controlled. Legality, risk analysis, respect for the rights of shareholders and third parties, and the fight against corruption are formalised in organisational models that the management and any management undertake to respect and enforce. An ethical and virtuous approach that does not deviate from economics, but is rooted in it. ESG AND SRI ESG is the modern declination of CSR (Corporate Social Responsibility), a model adopted as early as the 1980s by medium-sized, mainly Anglo-Saxon companies. Among the stimulating factors were the various ‘class actions’ brought to combat discriminatory, social and environmental phenomena, which seriously jeopardised the business continuity of several companies, and forced a reflection to ensure long-term stability. In reaction to the speculative finance crisis at the beginning of the millennium, with the collapse of the NASDAQ and the subprime mortgage crisis, Socially Responsible Investing (SRI) was born. SRI represents an investment strategy that combines respect for ethical goals such as environmental responsibility, social justice, corporate governance, and economic sustainability with the natural pursuit of a fair profit. An essential aspect of SRI is the fight against corruption, which requires the implementation of company policies aimed at preventing unlawful practices within the company and in relations with suppliers and customers. Necessary actions include training and awareness-raising of employees on the risks of corruption and how to counter it, as well as the creation of safe and anonymous channels for reporting unethical or illegal behaviour. These are not simply actions to improve public image and reputation. Several studies show that companies that adopt sound ESG practices gain resilience, enjoy lower cost of capital and less volatility, reduce litigation costs, and see their corporate image improved. Large interGESTIONE AZIENDALE DI ALESSANDRO CATTELAN* E GIUSEPPE IOTTI**
20 GESTIONE AZIENDALE DI ALESSANDRO CATTELAN* E GIUSEPPE IOTTI** ESG acquisiscono resilienza, godono di minore costo del capitale e minore volatilità, riducono i costi relativi a controversie, vedono migliorata la loro immagine aziendale. I grandi gruppi internazionali, incluse le multinazionali del settore, hanno già adottato il Socially Responsible Investing e in futuro prediligeranno sempre più collaborare e investire in società “sostenibili”. Questo implica che le grandi aziende si rivolgeranno a fornitori che rispettino i criteri ESG e saranno interessate ad acquisire aziende che abbiano già integrato pratiche sostenibili. Oggi questo sentimento è stimolato anche dai Governi che renderanno progressivamente obbligatorio adeguarsi per varie categorie di soggetti, attuando una pressione normativa. Con la certificazione ESG le società ottengono un rating, un vero e proprio indice di sostenibilità, e sono obbligate a redigere e pubblicare annualmente un bilancio di sostenibilità. Si tratta di una rendicontazione non finanziaria che informa sulle azioni intraprese e i risultati ottenuti. L’obbligo è già attivo per le società quotate e di pubblica utilità (banche, assicurazioni, fondi di investimento, Istituzioni). Lo diventerà, grazie alla nuova direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), per oltre 50.000 aziende in Europa che soddisfano almeno due criteri tra fatturato superiore a 40 milioni di euro, patrimonio netto superiore a 20 milioni di euro e numero di dipendenti superiore alle 250 unità. Sebbene il tema sia oggetto di valutazione, non esiste attualmente alcun obbligo per le PMI non quotate. A prescindere dalla virtuosa sensibilità dei singoli a queste tematiche; vi sono, però, una serie di motivazioni opportunistiche, come abbiamo già visto, che potrebbero spingere delle aziende ad affrontare questo percorso anche nel nostro settore. Proviamo a valutarne alcune. ACCESSO AL CREDITO Banche e Istituzioni finanziarie non solo applicano al proprio interno le politiche ESG ma favoriscono, ove possibile, clienti che fanno lo stesso. Ovviamente non si può prescindere dal rating dell’azienda finanziata e dal rispetto dei criteri previsti dal sistema normativo bancario Basilea 3, ma il miglioramento del proprio score (o punteggio) significa accesso ad opportunità più favorevoli e tassi più competitivi. GARE PUBBLICHE Il Codice degli Appalti, anche noto come Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023), nell’articolo 57 tratta delle “clausole sociali del bando di gara e degli avvisi e criteri di sostenibilità energetica e ambientale”. Le stazioni appaltanti devono definire criteri premianti o vincolanti in questo senso. Le “clausole sociali” necessarie sono stabilità occupazionale, applicazione CCNL e contratti territoriali di settore, pari opportunità, condizioni economiche e contrattuali dei subappaltatori. Le “clausole ambientali” fanno riferimento ai CAM, Criteri Ambientali Minimi, definiti nel Piano per la sostenibilità ambientale national groups, including multinational corporations, have already adopted Socially Responsible Investing, and will increasingly prefer to collaborate and invest in ‘sustainable’ companies in the future. This implies that large companies will turn to suppliers that meet ESG criteria and will be interested in acquiring companies that have already integrated sustainable practices. Today, this sentiment is also stimulated by governments that will progressively make it mandatory for various categories of actors to comply, implementing regulatory pressure. With ESG certification, companies obtain a rating, a real sustainability index, and are obliged to draw up and publish a sustainability report annually. This is non-financial reporting that informs about the actions taken and the results achieved. The obligation is already in place for listed and public companies (banks, insurance companies, investment funds, institutions). It will become so, thanks to the new CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), for more than 50,000 companies in Europe that meet at least two criteria: turnover of more than EUR 40 million, shareholders’ equity of more than EUR 20 million and number of employees of more than 250. Although the topic is being evaluated, there is currently no obligation for unlisted SMEs. Regardless of the virtuous sensitivity of individuals to these issues, there are, however, a number of opportunistic motivations, as we have already seen, that could prompt companies to take this path in our sector as well. Let us try to assess some of them. ACCESS TO CREDIT Banks and financial institutions not only apply ESG policies internally but favour, where possible, customers who do the same. Of course, the rating of the company being financed and compliance with the criteria of the Basel III banking regulatory system cannot be disregarded, but improving one’s score means access to more favourable opportunities and more competitive rates. PUBLIC TENDERS The Procurement Code, also known as the Public Contracts Code (D.Lgs. 36/2023), in Article 57 deals with ‘social clauses in tender notices and energy and environmental sustainability criteria’. Contracting authorities must define rewarding or binding criteria in this respect. The required ‘social clauses’ are employment stability, application of collective labour agreements and territorial sector contracts, equal opportunities, economic and contractual conditions of subcontractors. The ‘environmental clauses’ refer to the Minimum Environmental Criteria (Italian: CAM, Criteri Ambientali Minimi), defined in the Plan for the environmental sustainability of consumption in the public administration sector, adopted by ministerial decree. It must be said that for the time being, small tenders generally do not take these elements into account, but this is the marked direction.
22 LARGE COMPANIES Companies with ESG certification tend to control the supply chain and use certified suppliers. This is the case for large private groups, municipal utilities, facility management companies. Again, rewarding factors are applied when selecting suppliers or evaluating economic proposals, even to the point of making certification a prerequisite for inclusion in the supplier register. SUPPLIERS In the lift industry, collaboration between companies and suppliers is essential to ensure product quality and process sustainability. For this reason, it is also necessary for suppliers to obtain certifications attesting that their products and processes comply with the principles of sustainability and social responsibility. This approach ensures transparency and quality throughout the production chain, and helps to support a more sustainable and responsible economy. ESG CRITERIA AND MICRO AND SMALL ENTERPRISES Although ESG practices are increasingly relevant, their applicability to micro and small enterprises in Italy can be complex. Micro and small enterprises, often family-owned, have different hierarchical structures and roles than large companies and multinationals, which makes concepts such as ‘management’ and ‘whistleblowing’ less relevant. Instead dei consumi del settore della pubblica amministrazione, adottati con decreto ministeriale. Va detto che per il momento, di fatto, i piccoli appalti in genere non tengono conto di questi elementi, ma la direzione segnata è questa. GRANDI AZIENDE Le società che si sono dotate di certificazione ESG tendono a controllare la filiera e ad avvalersi di fornitori certificati. Questo è il caso dei grandi gruppi privati, delle municipalizzate, delle società di facility management. Di nuovo si applicano fattori premianti in fase di selezione dei fornitori o valutazione delle proposte economiche, fino ad arrivare a rendere la certificazione un prerequisito per l’inserimento nell’albo fornitori. I FORNITORI Nel settore ascensoristico, la collaborazione tra aziende e fornitori è essenziale per garantire la qualità dei prodotti e la sostenibilità dei processi. Per questo motivo, è necessario che anche i fornitori ottengano le certificazioni che attestano la conformità dei loro prodotti e dei processi ai principi di sostenibilità e responsabilità sociale. Questo approccio garantisce la trasparenza e la qualità lungo tutta la filiera di produzione, e contribuisce a sostenere un’economia più sostenibile e responsabile. I CRITERI ESG E LE MICRO E PICCOLE IMPRESE GESTIONE AZIENDALE ALESSANDRO CATTELAN* E GIUSEPPE IOTTI**
www.anacam.itRkJQdWJsaXNoZXIy NDUyNTU=